Il cacao, vizio sano o sfizio deleterio?

La maggior parte di noi, si sa, ama il cioccolato. Ci dà carica, tira su il morale, mette di buonumore… ma esiste un prezzo da pagare per questo alimento tanto popolare?

Innanzitutto, è bene distinguere il cioccolato dal cacao. 

Il cioccolato si produce a partire dal cacao, ma viene addizionato con altre sostanze che ne riducono i benefici originari, come ad esempio lo zucchero, presente nel prodotto finito, in quantità considerevoli.

È importante quindi tenere a mente le differenze che esistono fra questi due diversi alimenti, e, quando vogliamo mangiare del cioccolato, preferire quello di tipo fondente (dall’85% in su), proprio perché „amaro“, cioè meno dolcificato delle altre cioccolate generalmente consumate (bianca ed al latte) 

Esaminiamo adesso pregi e difetti di alcune delle sostanze contenute nel cacao, e dunque nel cioccolato:

serotonina e tiramina combattono i disturbi d’ansia e la depressione, mentre teobromina e caffeina favoriscono la concentrazione; tuttavia, nei soggetti predisposti, la caffeina rischia di favorire anche insonnia e nervosismo. 

A livello nutrizionale, il cacao contiene diversi sali minerali e vitamine del gruppo B, ma fornisce anche un apporto calorico molto elevato, e bisogna quindi fare attenzione a non esagerare con le quantità. 

È inoltre un alimento potenzialmente in grado di scatenare reazioni allergiche in alcune particolari categorie, come ad esempio le donne che allattano o i bambini al di sotto del terzo anno di età, ai quali ne è pertanto sconsigliato il consumo. 

È indicato invece per i soggetti in crescita o che abbiano uno stile di vita particolarmente attivo, come gli adolescenti o gli sportivi.

Insomma, non è necessario che coloro che lo amano rinuncino completamente al cioccolato, a patto che tengano a mente i potenziali effetti collaterali, facciano attenzione alle quantità consumate, e magari prediligano quello di tipo fondente.

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