Negli ultimi anni abbiamo assistito alla definitiva comprensione dell’impatto della nutrizione sulla salute.[i] L’ossidazione dei lipidi, degli acidi nucleici o delle proteine è coinvolta nel processo di invecchiamento e nell’eziopatogenesi di alcune malattie croniche come i tumori, le patologie cardiovascolari, la cataratta, la degenerazione maculare correlata all’età.[ii] La “free radical theory of aging” proposta da Harnan[iii] ha aperto la strada alla ricerca del potenziale ruolo delle sostanze ad attività antiossidante come farmaci curativi o di prevenzione.[iv] I risultati dell’impiego di questi elementi ha dimostrato di avere un impatto significativo su una serie di parametri biologici e sulla sopravvivenza[v]; gli antiossidanti, infatti, sono sostanze che inibiscono o ritardano i processi di ossidazione. Antiossidanti possono essere di natura non enzimatica (p.e. acido urico, glutatione, bilirubina, tioli, albumina e fattori nutrizionali come vitamine e fenoli) ed enzimatica (p.e. la superossido-dismutasi, glutatione per ossidasi e la catalasi). Nel soggetto normale, gli antiossidanti limitano l’attività ossidante delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) ma circa il 1% di queste ultime sfuggono ai sistemi di controllo provocando un danno tissutale causa del processo di invecchiamento.v La più importante sorgente di antiossidanti è rappresentata dalle sostanze nutritive (tabella 1).v
Tabella 1. Origine dei più comuni antiossidanti di origine alimentare (lista non completa)v (modificata)
Sostanza | Composto |
Vitamine | Vitamina C, Vitamina E, β-carotene e altri carotenoidi (luteina) |
Elementi in tracce | Rame, manganese, zinco, selenio |
Di origine zoochimica | Coenzima Q10 |
Di origine fitochimica | Isoflavoni, flavonoidi, polifenoli, catechine |
Gli elementi in traccia rame (Cu), selenio (Se), manganese (Mn), e zinco (Zn) sono componenti essenziali dei sistemi antiossidanti endogeni come componente strutturale degli enzimi presenti nel citoplasma, sulle creste mitocondriali o nel plasma: Cu-Zn superossido dismutasi, e catalasi (Cu), Mn-superossido dismutasi e altri tipi di glutatione perossidasi (Se). Gli antiossidanti di origine alimentare agiscono attraverso differenti meccanismi: (1) neutralizzano direttamente i ROS, (2) riducono le concentrazioni di perossido e riparano le membrane ossidate, (3) eliminano il ferro per diminuire la produzione dei ROS, (4) attraverso il metabolismo dei lipidi, gli acidi grassi liberi e gli esteri del colesterolo neutralizzano i ROS.[1]
Perché la necessità di un reintegratore degli elementi ad azione antiossidante
Il cambiamento delle abitudini alimentari della popolazione dell’emisfero occidentale registrato negli ultimi anni e le tecniche di agricoltura intensiva hanno contribuito a creare un rischio di deficit nutrizionale per le vitamine e micronutrienti cui la popolazione è esposta; infatti, uno studio di circa 15 anni orsono ha mostrato come il 30-40% della popolazione con un buono stato di salute presentasse un deficit in micronutrienti.[2]
Dati presenti in letteratura sull’efficacia dell’implementazione dei micronutrienti
Sono state oggetto di studio diverse condizioni fisiologiche come la gravidanza e patologiche come la patologia cardiovascolare, le patologie oculari età-relate e le neoplasie.
È ben nota la necessità di integrare durante la gravidanza il ferro e i folati per prevenire l’anemia e le anomalie del tubo neurale, le vitamine E e C per prevenire la pre-eclampsia e il parto pretermine, la vitamina A e il β-carotene per ridurre la mortalità materna.[3]
La cataratta e altre patologie oculari età-relate sono conseguenti al danno ossidativi; uno studio caso-controllo su una popolazione di 55-81 anni, stratificata in base alla gravità della patologia oculare, ha mostrato come il gruppo trattato con vitamine A e C, β-carotene e zinco ad alte dosi abbia un minor rischio di mortalità rispetto al placebo.[4]
Per quanto riguarda l’integrazione orale di micronutrienti e patologia neoplastica, esistono risultati positivi su indice di mortalità ed incidenza di tumori[5], in particolare su tumore della prostata[6] e del colon.[7]
Caratteristiche dei principi attivi
L’antiossidante Antoxy-Gold è composto dai seguenti micronutrienti con corrispondenti dosaggi:
- CoQ 10 (25 mg)
- OPC da corteccia di Pino Marittimo (80 mg)
- Trans-resveratrolo (10 mg)
- N-Acetilcisteina (50 mg)
- Luteina (3 mg)
- Astaxantina naturale (2,5 mg)
- Quercetina (70 mg)
- Selenio(25 mcg)
- Rosa Canina E.S. (40 mg)
Componente presente nelle cellule viventi. È un importante cofattore nel processo di sintesi dell’ATP e svolge un importante ruolo nel sistema antiossidante endogeno. Ampiamente utilizzato come supplemento alla dieta quotidiana, ha una bassa tossicità e non induce eventi avversi gravi nella razza umana; inoltre, la sua integrazione non influenza la biosintesi di CoQ9/CoQ10 né induce un suo accumulo nel plasma o nei tessuti. [8]
Il miglioramento del metabolismo energetico è alla base degli effetti benefici nei soggetti con patologia cardiaca; inoltre, la sua attività antiossidante è responsabile della sua attività vasodilatatoria e di fattore inibinte i processi di eterogenesi. Gli effetti positivi della sua assunzione a livello clinico si manifestano nei pazienti con insufficienza cardiaca, coronaropatia e ischemia del miocardio.[9]
OPC da corteccia di Pino Marittimo
OPC da corteccia di Pino Marittimo è un composto di procianidine e acidi fenolici. Quando somministrato per via orale è privo di tossicità acuta e cronica ed induce una bassa percentuale di eventi indesiderati. Gli studi clinici indicano che l’OPC è efficace nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica e nelle microemorragie retiniche. Esercita la sua azione antiossidante in diversi sistemi cellulari attraverso l’induzione della sintesi di enzimi ad azione antiossidante e attraverso un’azione diretta di scavenger dei ROS. Dal punto di vista clinico, antagonizza la vasocostrizione indotta da adrenalina e noradrenalina grazie ad un’incremento dell’attività dell’ossido nitrico sintetasi. L’azione di miglioramento nel ridurre il dolore addominale in fase mestruale e determinata dall’azione spasmolitica di cui sono dotati alcuni suoi acidi fenolici.[10]
Il resveratrolo (trans-resveratrolo) è una delle fitoalessine prodotte naturalmente da parecchie piante appartenente alla sottoclasse degli stilbeni. Dal punto di vista clinico ha un’azione su diversi organi e sistemi. Un’azione antiaterogenica le è conferita dalla protezione che fornisce dalla ossidazione delle LDL, dall’inibizione dell’aggregazione piastrinica, dall’azione ipocolesterolemizzante e ipolipidemizzante. Gli effetti sul sistema cardiovascolare sono basati sull’azione vasodilatatrice mentre effetti immunomodulatori ed antiinfiammatori sono conseguenti all’inibizione della ciclossigenasi dose-dipendente. Il resveratrolo si è dimostrato efficace anche nella terapia dei tumori poiché è in grado di rallentare la proliferazione cellulare e di inibire i processi di angiogenesi.[11]
L’attività antiossidante del N-acetilcisteina si esplica principalmente perchè questo composto rappresenta la principale fonte della cisteina, uno dei principali aminoacidi costituenti la glutatione. La somministrazione di glutatione non è possibile per via orale a causa dell’elevato metabolismo di primo passaggio.[12]
La cataratta, il glaucoma e la degenerazione maculare età-relata sono patologie che hanno tra i fattori di rischio l’obesità, il fumo di sigaretta e inadeguato stato antiossidante. L’impiego di antiossidanti e agenti anti-infiammatori potrebbero prevenire o rallentare la progressione di queste malattie. Tale ipotesi è supportata dai risultati di trial clinici come la luteina che ha ridotto il rischio di cataratta in donne sane in età postmenopausale e un miglioramento delle caratteristiche cliniche della degenerazione maculare in soggetti che ne erano affetti.[13]
È una xantofilla, appartenente alla famiglia dei carotenoidi. Agisce come antiossidante mantenendo il mitocondrio nella sua forma ridotta sia in condizioni basali che sotto stress ossidativi[14]. Questo meccanismo d’azione le conferisce attività anti-infiammatorie, anti-ipertensive e neuroprotettive dimostrandosi efficace nel trattamento delle neoplasie, del diabete, del sistema immunitario e delle patologie oculari.[15]
Bioflavonoide, appartenente alla clase dei flavonoli ha caratteristiche di fitoestrogeno. Tra gli effetti biologici di particolare rilevanza si devono segnalare gli effetti anti-ipertensivi, antitrombotici e anti-infiammatori mediati dall’inibizione delle citochine e dell’ossido nitrico; è dotata inoltre di attività anti-infettiva e immunomodulatoria.[16]
L’attività del selenio si esplica come componente strutturale di alcune selenioproteine facenti parte dei sistemi antiossidanti endogeni, del metabolismo degli ormoni tiroidei e dello stato di riduzione della vitamina C. Per tali motivi la sua supplementazione si è dimostrata efficace nel trattamento dell’ipertensione, della patologia cardiovascolare e del diabete mellito.[18]
Sorgente naturale più concentrata in vitamina C, la Rosa Canina è dotata di una potente attività anti-infiammatoria e antinocicettiva con una inibizione della cicloossigenasi 1 e 2. Si è dimostrata efficace nel ridurre il dolore in soggetti affetti da osteoartrite.[19]
Novità
L’antiossidante Antoxy-Gold è innovativo in quanto rappresenta la corretta miscela dei più importanti elementi ad azione antiossidante presenti in natura, tutti contenuti in un’unica compressa, in rapporti ben definiti e a dosaggi non tossici e non in grado di generare eventi avversi di tipo grave. Elemento fondamentale, anche alla luce del contenimento dei costi, è l’utilizzo di N-acetilcisteina in luogo del glutatione che non viene assorbito quando somministrato per via orale.
Di seguito l’analisi di Atoxy-Gold effettuata dall’università di Bologna, dipartimento di scienze farmaceutiche:
Bibliografia
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[iii] S.T. Mayne, Antioxidant nutrients and chronic disease: use of biomarkers of exposure and oxidative stress status in epidemiologic research, J Nutr 133 (2003) (Suppl 3), pp. 933S–940S.
[iv] K. Kitani, T. Yokozawa and T. Osawa, Interventions in aging and age-associated pathologies by means of nutritional approaches, Ann NY Acad Sci 1019 (2004), pp. 424–426.
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[2] S. Hercberg, P. Preziosi, P. Galan, M. Deheeger, L. Papoz and H. Dupin, Apports nutritionnels d’un échantillon représentatif de la population du Val-de-Marne: III les apports en minéraux et vitamines, Rev Epidém Santé Publ 39 (1991), pp. 245–261.
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[19] Does the hip powder of Rosa canina (rosehip) reduce pain in osteoarthritis patients?–a meta-analysis of randomized controlled trials. Christensen R, Bartels EM, Altman RD, Astrup A, Bliddal H. Osteoarthritis Cartilage. 2008 Sep;16(9):965-72.