Eliminare il grasso e i fallimenti di percorso…

Molto spesso nonostante facciamo di tutto (diete e allenamento, frequentemente ahimè fai da te!) per eliminare il grasso in eccesso, qualcosa non va e non arrivano i tanto agognati progressi, vediamo insieme una parte del motivo:

Diversi studi hanno dimostrato come solo con un’alimentazione ad hoc, con uno schema ben preciso, atto a minimizzare la stimolazione dell’insulina ed ad utilizzarne un suo aumento solo in alcuni momenti della giornata, possiamo eliminare gli adipociti in eccesso, poiché i fattori che preservano il tessuto adiposo dipendono direttamente dall’alimentazione alla quale ci si sottopone.

A questo riguardo, mi viene in mente uno studio in cui un gruppo di ratti è stato privato dell’insulina e dopo 4 settimane, in seguito a un controllo sul numero di cellule all’interno del tessuto adiposo, si è visto che tale numero si era ridotto del 60%.

Ovviamente noi non siamo ratti, e l’insulina nel corpo umano ha diverse funzione, tra le quali regolare il metabolismo degli zuccheri. Ma di base lo studio ci fa capire l’azione antiapoptotica dell’insulina sul tessuto adiposo (cioè difende le cellule adipose, posticipandone e impedendone la morte).

“Il termine apoptosi – apoptosis dal greco, apo= oltre e ptosis= cadere, letteralmente indica la caduta delle foglie dagli alberi o dei petali dai fiori, denotando per analogia come la morte cellulare, sia un passaggio naturale ed integrante del processo vitale di tutte le cellule, appartenenti ad ogni essere vivente. Tale termine è stato usato nel 1972 da Kerr per spiegare un quadro di morte cellulare in culture di epatociti, completamente differente dalla morte cellulare per necrosi”.

Traslando tale termine (apoptosi) verso l’adipocita, è chiaro come l’insulina influisca potenzialmente nel bloccare il processo di apoptosi delle cellule adipose, che hanno già al loro interno tutto il materiale genetico perché avvenga la morte programmata di esse. Da qui si evince come ho detto in precedenza, come sia indispensabile, tramite una attenta alimentazione, limitare la stimolazione della stessa insulina se si vuole perdere grasso; ovviamente la stimolazione di quest’ultima deve essere ridotta anche in funzione di un discorso salutare, per ovviare a tutte quelle patologie, derivate dal termine “sindrome metabolica” causate da un eccesso di zuccheri, apparse nell’ultimo millennio. Quando parlo di “eccessi di zuccheri” non significa eliminarli dalla dieta, ma di usarli con moderazione e nella loro forma più salutare e meno raffinata!

Nei diversi regimi dietetici atti a ridurre la stimolazione dell’insulina, mi soffermo su quelli ipoglucidici o low carb, che prevedono l’eliminazione degli zuccheri. Sebbene da un lato, stimolando al minimo la produzione dell’insulina e quindi favorendo l’apoptosi delle cellule adipose, per un lasso di tempo limitato aiutano a perdere grasso, dall’altro lato se le si protrae per lunghi periodi, causano notevoli perdite di massa magra, per via della marginale stimolazione insulinica; metaforicamente parlando, questi regimi alimentari protratti per lunghi periodi, sembrano “un cane che si morde la coda”.

Ovviamente poi nel discorso apoptosi entrano in gioco diversi agenti, ne cito uno perché la lista è lunga e non voglio complicare troppo questa piccola nota:

Il fattore di necrosi tumorale α con l’acronimo, TNFα che a determinati dosaggi può veramente distruggere gli adipociti, ma è un fattore che viene rilasciato durante le infezioni ed è comunque eccessivamente catabolico per il tessuto magro.

Conclusioni: non giocate con le diete e rivolgetevi a professionisti qualificati e legalmente riconosciuti. Di riviste e personal trainer pronti a speculare sulla vostra salute ce ne sono fin troppi!

Bibliografia:

– Geloen, A. (1989). Regression of white adipose tissue in diabetic rats. Am J Physiol. 257:E547

– Cameron, D.P. (1995). Human adipopocyte apoptosis occurs in malignancy. Biochem Biophys Res Com. 205:206

 

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