Negli ultimi decenni la vitamina E è stata rivalutata in merito alla sua notevole azione antiossidante, che la rende quindi uno dei grandi alleati nella lotta ai radicali liberi; una sua peculiarità è inoltre l’effetto sinergico in collaborazione con altri antiossidanti come ad esempio la vitamina C e il selenio, insieme ad agenti quali la superossidodismutasi e la catalasi.
Ma vediamo di capire in che modo questa vitamina agisce sul nostro organismo…
La vitamina E interviene in maniera diretta sui processi radicalici a carico degli acidi grassi polinsaturi -particolarmente sensibili ai radicali liberi-, determinando una protezione ad azione stabilizzatrice sui lipidi delle membrane cellulari: in altre parole, contrasta l’invecchiamento delle cellule.
Favorisce inoltre il trasporto degli elettroni all’interno della catena respiratoria, mediante la regolazione del coenzima Q (ubichinone, Q10).
L’RDA giornaliera è compresa fra i 3 e i 15mg in base all’età del soggetto, ma può aumentare in relazione ad altri parametri quali l’attività fisica, o i fattori di rischio per formazione di radicali liberi o assunzione alimentare di acidi grassi polinsaturi: in questi casi, raggiunge i 50mg/die.
Il sovradosaggio comporta effetti collaterali se si superano i 1000mg giornalieri; spesso viene usata alternando periodi da 50mg/die a periodi da 100mg/die.
Troviamo la vitamina E:
• negli oli vegetali come l’olio di germe di grano, l’olio di mandorle, l’olio d’oliva e l’olio di soia.
• nella frutta secca come le mandorle, le nocciole, i semi di girasole e le arachidi.
• nelle uova.
• in frutta e verdura come spinaci, asparagi, ceci, crescione, marroni, broccoli, pomodori, albicocche secche, kiwi e mango.